LUMEN CHRISTI A 101

La conoscenza spirituale non può rimanere soltanto a livello speculativo: passa al livello pratico per farci camminare nello Spirito, mediante i doni dello Spirito, in particolare quelli di consiglio e di fortezza.

1 – IL DONO DEL CONSIGLIO

Esso perfeziona la virtù di prudenza e, in qualche modo, sta al centro della nostra vita pratica poiché bisogna sempre camminare nella prudenza dello Spirito.

Lc 11,33-36: la luce vera è quella dello Spirito di Cristo, il quale deve illuminare tutta la nostra vita.

Uno degli aspetti più importanti del dono del consiglio è di giudicare della vita umana in rapporto al fine della vita eterna: questo è il messaggio evangelico forse più dimenticato in pratica.

Lc 12,35-40 (cfr. Mt 25): essere pronti e valutare ogni cosa alla luce del fine ultimo.
Tale sguardo ridimensiona tutte le realtà le quali si impongono al nostro sguardo e al nostro affetto con urgenza ed evidenza. In realtà tale evidenza è falsa.

Inoltre il dono del consiglio fa passare dalla conoscenza spirituale all’applicazione pratica in tutte le circostanze della nostra vita: nelle scelte di maggiore importanza, bisogna mettersi sotto la luce e l’ispirazione dello Spirito Santo; ma tale docilità allo Spirito dovrebbe anche riguardare le azioni meno importanti, in particolare i nostri rapporti con gli altri affinché siano espressioni della volontà di Dio.

1 Gv 2,24-27: l’unzione interiore è quella della fede, o quella che deriva dalla presenza dello Spirito.

2 – IL DONO DELLA FORTEZZA

Tale dono manifesta innanzitutto l’aspetto paradossale dei doni: non sono la virtù umana portata ad un grado straordinario, ma un nuovo modo di esercitarla.

2 Cor 12,7-10: la fortezza spirituale non è l’esenzione da ogni tipo di debolezza, bensì il superamento della debolezza per mezzo della grazia di Cristo. Rimane quindi il senso della debolezza ma l’azione viene guidata dallo Spirito di Dio.

Condizione dell’azione nello Spirito è il giudizio spirituale che portiamo sul senso della nostra azione: non un’affermazione della nostra personalità ma il servizio di Cristo. Solo in tale prospettiva possiamo superare tutti gli ostacoli interiori ed esteriori che ci impediscono di agire con libertà e determinazione. Il dono della fortezza si manifesta in particolare nella vita apostolica e, in genere, nel nostro rapporto con gli altri; è quindi necessario alla Chiesa e ad ogni apostolo.

2 Cor 4,7-15: l’esperienza della debolezza è costante nella vita apostolica.
Tale debolezza, però, se offerta con fede e con amore, diventa feconda per gli altri. La fecondità apostolica è fondata sulla comunicazione dei beni spirituali.


Passi Scritturistici

Lc 11,33-36

        33Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce. 34La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. 35Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. 36Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore».

Lc 12,35-40

        35Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; 36siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. 37Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! 39Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate».

1 Gv 2,24-27

24Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. 25E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.
26Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di traviarvi. 27E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna.

2 Cor 12,7-10

        7Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me.9Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.

2 Cor 4,7-15

7Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. 8Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; 9perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi,10portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 11Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. 12Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
13Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, 14convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. 15Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio.