Iniziazione alla preghiera (B) 13

La fede in Gesù richiede sempre un sforzo per percepire, nell’umanità visibile, la presenza di Dio invisibile. Questa fede non si ferma alla contemplazione della persona del Figlio, si estende a tutta la realtà del Cristo Salvatore, che è luce, vita, benevolenza verso di noi. La fede è adesione fiduciosa all’unico Salvatore che è via, verità e vita.

Gv 11,17-37. Leggiamo questo brano meditando la fiducia di Marta e Maria: “Signore, se tu fossi stato qui”. Questa fiducia però non è totale, poiché esige la presenza corporale di Gesù e non crede sia possibile superare la morte. Invece Gesù porta la fede la sua pienezza.

     Dire che Gesù è la vita significa che Egli è capace di vincere la morte e, quindi, la malattia che ne è il segno. Le guarigioni fatte da Gesù sono segno della sua potenza divina sulla morte e sulla vita.
     Il cristianesimo è dottrina di vita (Sap 1,12-16)

     Se Dio non ha creato la morte, ma la nostra morte dolorosa è frutto del peccato, che è separazione dalla sorgente di vita, possiamo capire come Gesù piange sul Lazzaro. Di fronte alla morte, la sofferenza è reazione normale, ma è necessario ritrovare la fiducia in Dio-amore.

Gv 10,7 18. Se, in fondo, la nostra è fede nella vita e quindi nel superamento della morte mediante la risurrezione, la fiducia deve estendersi a tutte le circostanze della nostra vita. Gesù ci conosce ed è sempre vivo per intercedere per noi (Eb 7,25) e comunicarci la vita.

     Egli è il buon pastore.

     La fede viva richiede di tenere sempre desta la certezza dell’amore premuroso e onnipotente di Gesù.

     Egli conosce la nostra natura, le nostre debolezze, le nostre necessità e chiede soltanto che ci rivolgiamo a lui:
     – come maestro di vita
     – come modello
     – come intercessore e avvocato

2 Tm 2,3-13
     La fiducia va esercitata soprattutto nelle difficoltà della vita e così vediamo san Paolo esortare il suo discepolo Timoteo alla fiducia totale in Cristo.

     La vita cristiana, soprattutto quella apostolica, comporta una parte di sofferenze e di tribolazioni. Questa è la nostra condizione e ne erano convinti primi cristiani che vivevano sotto la minaccia delle persecuzioni.
     La sofferenza accettata in unione con la Passione del Cristo è feconda:
     – per noi, perché ci fa crescere nella fede e la speranza
     – per gli altri, perché opera in loro la vita, secondo la    legge misteriosa per mistero pasquale.

     Il fondamento della nostra fiducia totale in Dio è la convinzione che tutta la nostra vita va vissuta come partecipazione a quella di Gesù nel suo mistero pasquale.

     ”Se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele”.


Passi Scritturistici

Gv 11,17-44
17Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia 19e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. 20Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». 23Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 24Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell’ultimo giorno». 25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». 27Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
28Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là». 32Maria, dunque, quando giunse dov’era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: 34«Dove l’avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». 37Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
38Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. 39Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». 40Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».

Sap 1,12-16
12Non provocate la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
13perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
14Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c’è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
15perché la giustizia è immortale.
16Gli empi invocano su di sé la morte
con gesti e con parole,
ritenendola amica si consumano per essa
e con essa concludono alleanza,
perché son degni di appartenerle.

Gv 10,7-18
7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. 11Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 12Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; 13egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».

Eb 7,25
25Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore.

2 Tm 2,3-13
3Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. 4Nessuno però, quando presta servizio militare, s’intralcia nelle faccende della vita comune, se vuol piacere a colui che l’ha arruolato. 5Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole. 6L’agricoltore poi che si affatica, dev’essere il primo a cogliere i frutti della terra. 7Cerca di comprendere ciò che voglio dire; il Signore certamente ti darà intelligenza per ogni cosa. 
8Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, 9a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! 10Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 11Certa è questa parola:

Se moriamo con lui, vivremo anche con lui;
12se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà;
13se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.