LUMEN CHRISTI B 45

Credere a Dio: accettare la sua parola quale rivelazione del senso della vita per ottenere la vita eterna.
Credere in Dio: aderire a Dio per mezzo della fede e riceverne al tempo stesso una comunicazione di vita. È questa fede di cui parla Eb 3.

1 – ADERIRE A CRISTO, FIGLIO DI DIO

Non c’è distanza fra aderire a Dio che salva e aderire a Cristo, Figlio unico.

Eb 3,1-6: il paragone con Mosè è a tutto vantaggio di Gesù. Mosè, infatti, fu soltanto servitore della casa di Dio: la sua era parola di Dio, ma trasmessa mediante un dono profetico.

Cristo, invece, è il Figlio costituito sopra la propria casa. Non c’è quindi distanza fra la casa di Dio in cui riceviamo la vita e Cristo stesso in cui abita la pienezza della Divinità e dalla cui pienezza abbiamo tutti ricevuto.
La sua casa siamo noi: possiamo ricordare qui tutte le immagini che descrivono la nostra unione con Cristo: vite vera; il vero pane; il buon pastore.

Col 1,18-23: la dottrina di Eb. è molto vicina a quella di Paolo il quale descrive il Corpo mistico di Cristo.

Il corpo è distinto dalla testa che lo governa e gli dà la vita. In questo senso, la Chiesa, cioè noi tutti, dipendiamo totalmente dall’azione vivificatrice di Cristo.
Nel senso ebraico, il corpo è la persona in quanto è visibile e capace di comunicare con gli altri e con il mondo. In tal modo, il corpo è la manifestazione della persona e si immedesima con essa; dicendo che la Chiesa è il corpo di Cristo affermiamo che è lo stesso Cristo: cristiana è la persona che appartiene a Cristo e ne riceve comunicazione di vita.

2- LA CONDIZIONE: FEDE E SPERANZA

La nostra appartenenza a Cristo richiede da parte nostra atti personali di adesione e quindi perseveranza e crescita nella fede e la speranza.

Eb 3,12-14: abbandonare la fede in Dio, significa separarsi volontariamente dalla sorgente della vita. Dio, infatti, è il Dio vivente che vuole comunicare la propria vita.

Pr 2,1-10: notiamo come l’unione con la sapienza divina diventi vita spirituale in noi e poi si prolunghi nel dono della vita eterna.

Esiste quindi una certa continuità fra la vita eterna e la nostra esistenza: secondo la teologia classica, chi vive unito a Dio nella fede, la speranza e la carità non verrà mai separato da lui, e il suo grado di vita eterna sarà proprio quello della sua carità perché la carità non passa mai.
“Nella speranza abbiamo come un’ancora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell’interno del velo del santuario, dove Gesù è entrato per noi come precursore” (Eb 6,19-20).


Passi Scritturistici

Eb 3,1-6

1 Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate bene la mente in Gesù, lapostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, 2 il quale è stato fedele a colui che lha costituito, così come lo fu Mosè in tutta la sua casa. 3 Ma in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di una gloria maggiore, quanto di un maggiore onore gode il costruttore in confronto alla casa stessa. 4 Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio. 5 In verità Mosè fu fedele in tutta la casa di lui come servitore, per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato più tardi; 6 Cristo, invece, lo fu in qualità di figlio costituito sopra la sua propria casa. E la sua casa siamo noi, a condizione che conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo.

Col 1,18-23

18 Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. 19 Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza 20 e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli. 21 E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, 22 ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: 23 purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro.

Eb 3,12-14

12 Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. 13 Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest` oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato. 14 Siamo diventati infatti partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuta da principio.

Pr 2,1-10

1 Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti,
2 tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza,
3 se appunto invocherai lintelligenza e chiamerai la saggezza, 4 se la ricercherai come largento e per essa scaverai come per i tesori,
5 allora comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio,
6 perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza.
7 Egli riserva ai giusti la sua protezione, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine,
8 vegliando sui sentieri della giustizia e custodendo le vie dei suoi amici.
9 Allora comprenderai l`equità e la giustizia, e la rettitudine con tutte le vie del bene,
10 perché la sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza delizierà il tuo animo.