LUMEN CHRISTI B 61

La Lettera Apostolica Mulieris dignitatem (XI)

Dopo aver posto il fondamento della dignità della donna, la Lettera tratta brevemente della missione della donna: non delle missioni particolari, ma di quella fondamentale che è una missione profetica radicata non nelle realizzazioni culturali e storiche, ma nel mistero di Cristo.
Il discorso è difficile perché si sforza di discernere la femminilità come tale, la quale è sempre in relazione con l’uomo.

1 – L’ordine dell’amore

L’amore vero, ossia la carità, unisce due persone. Ora, è l’introduzione della donna nel mondo che permette all’amore interpersonale di esprimersi nell’umanità. In questa prospettiva, è compito della donna di vivere l’amore e di significarlo. L’ordine dell’amore esige l’accoglienza e la risposta: ed è la donna ad accogliere il dono dell’amore per amare a sua volta.

MD n.29: “Se non si ricorre… l’essere sposata o nubile”.

È proprio in quanto la donna simboleggia l’accoglienza che può diventare simbolo dell’amore per tutta 1’umanità che deve ricevere l’amore di Dio; la funzione profetica della donna appartiene interamente all’ordine dell’amore.

MD n.29: “Il passo della Lettera… scenderà su di te”.

La Madonna realizza perfettamente la figura profetica della donna perché riceve la fecondità dallo Spirito Santo che è datore di vita e comunicatore di ogni dono e in particolare dell’amore.

Introducendo nel mondo la possibilità dell’amore, la donna rimanda necessariamente al mistero dell’amore primordiale che è il mistero della Trinità: in Dio infatti, lo Spirito procede come Amore-Persona.

MD n.29: “Sul fondamento del disegno… viene dato”.

L’amore-dono si manifesta in primo luogo attraverso la prima presenza della donna.

2 – Dare l’amore

La missione propria della donna è di significare il dono dell’amore; e tale dono è anche dono della vita.
In quanto il destino dell’uomo è segnato dalla scelta fra bene e male, ossia fra vita e morte, la donna deve significare anche tale scelta: Eva e Maria sono state poste di fronte a tale scelta.

Non si tratta soltanto di un destino individuale, ma della sorte del mondo intero che forma un’unità con l’umanità: nella donna si manifesta il dramma della storia.

MD n.30: “Occorre inoltre rilevare… sull’uomo”.

Possiamo quindi dire che alla donna è stata affidata la missione di proteggere l’umanità contro le forze del male e della morte: la donna protegge tutto quanto è debole e minacciato.
Tale missione diventa più urgente nella nostra civiltà tecnica che vede l’uomo sottomettersi la terra e dimenticare la necessità di subordinare l’azione all’amore interpersonale.

MD n.30: “Nella nostra epoca… la carità”.


Passi Scritturistici

MD n.29:

Se non si ricorre a quest’ordine e a questo primato, non si può dare una risposta completa e adeguata all’interrogativo sulla dignità della donna e sulla sua vocazione. Quando diciamo che la donna è colei che riceve amore per amare a sua volta, non intendiamo solo o innanzitutto lo specifico rapporto sponsale del matrimonio. Intendiamo qualcosa di più universale, fondato sul fatto stesso di essere donna nell’insieme delle relazioni interpersonali, che nei modi più diversi strutturano la convivenza e la collaborazione tra le persone, uomini e donne. In questo contesto, ampio e diversificato, la donna rappresenta un valore particolare come persona umana e, nello stesso tempo, come quella persona concreta, per il fatto della sua femminilità. Questo riguarda tutte le donne e ciascuna di esse, indipendentemente dal contesto culturale in cui ciascuna si trova e dalle sue caratteristiche spirituali, psichiche e corporali, come, ad esempio, l’età, l’istruzione, la salute, il lavoro, l’essere sposata o nubile.

MD n.29

Il passo della Lettera agli Efesini che consideriamo ci permette di pensare ad una specie di «profetismo» particolare della donna nella sua femminilità. L’analogia dello Sposo e della Sposa parla dell’amore con cui ogni uomo è amato da Dio in Cristo, ogni uomo e ogni donna. Tuttavia, nel contesto dell’analogia biblica e in base alla logica interiore del testo, è proprio la donna colei che manifesta a tutti questa verità: la sposa. Questa caratteristica «profetica» della donna nella sua femminilità trova la più alta espressione nella Vergine Madre di Dio. Nei suoi riguardi viene messo in rilievo, nel modo più pieno e diretto, l’intimo congiungersi dell’ordine dell’amore – che entra nell’ambito del mondo delle persone umane attraverso una Donna – con lo Spirito Santo. Maria ode all’annunciazione: «Lo Spirito Santo scenderà su di te» (Lc 1,35).

MD n.29

Sul fondamento del disegno eterno di Dio, la donna è colei in cui l’ordine dell’amore nel mondo creato delle persone trova un terreno per la sua prima radice. L’ordine dell’amore appartiene alla vita intima di Dio stesso, alla vita trinitaria. Nella vita intima di Dio, lo Spirito Santo è la personale ipostasi dell’amore. Mediante lo Spirito, Dono increato, l’amore diventa un dono per le persone create. L’amore, che è da Dio, si comunica alle creature: «l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci viene dato» (Rm 5,5).

MD n.30

Occorre, inoltre, rilevare come la stessa donna, che giunge ad essere «paradigma» biblico, si trovi anche nella prospettiva escatologica del mondo e dell’uomo, espressa dall’Apocalisse. E’ «una donna vestita di sole», con la luna sotto i piedi e una corona di stelle sopra il capo (cfr. Ap 12,1). Si può dire: una «donna» a misura del cosmo, a misura di tutta l’opera della creazione. Nello stesso tempo essa soffre «le doglie e il travaglio del parto», (Ap 12,2), come Eva «madre di tutti i viventi» (Gen 3,20). Soffre anche perché «davanti alla donna che sta per partorire» (cfr. Ap 12,4) si pone «il grande drago, il serpente antico» (Ap 12,9), conosciuto già dal Protovangelo: il Maligno, «padre della menzogna» e del peccato (cfr. Gv 8,44). Ecco: il «serpente antico» vuole divorare «il bambino». Se vediamo in questo testo il riflesso del vangelo dell’infanzia (cfr. Mt 2,13. 16), possiamo pensare che, nel paradigma biblico della «donna», viene inscritta, dall’inizio sino al termine della storia, la lotta contro il male e il Maligno. Questa è anche la lotta per l’uomo, per il suo vero bene, per la sua salvezza. La Bibbia non vuole dirci che proprio nella «donna», Eva-Maria, la storia registra una drammatica lotta per ogni uomo, la lotta per il suo fondamentale «sì» o «no» a Dio e al suo eterno disegno sull’uomo?

MD n.30
 
Nella nostra epoca i successi della scienza e della tecnica permettono di raggiungere in grado finora sconosciuto un benessere materiale che, mentre favorisce alcuni, conduce altri all’emarginazione. In tal modo, questo progresso unilaterale può comportare anche una graduale scomparsa della sensibilità per l’uomo, per ciò che è essenzialmente umano. In questo senso, soprattutto i nostri giorni attendono la manifestazione di quel «genio» della donna che assicuri la sensibilità per l’uomo in ogni circostanza: per il fatto che è uomo! E perché «più grande è la carità» (1Cor 13,13)