GIOVANNI 5

     “Come io ho amato voi”. Cristo si è fatto nostro modello vivente. Non basta infatti conoscere i comandamenti se non sappiamo come applicarli e se non abbiamo la forza interiore: proponendosi a noi come modello, il Cristo dà luce e forza perché siamo attratti dalla forza dell’amore.
     Imitare Cristo modello non può essere riproduzione meccanica: Cristo viveva in un altro ambiente e le situazioni in cui versiamo noi sono sempre diverse. Come quindi imitare Cristo?
– Conoscere e approfondire il suo messaggio.
– Partecipare allo stesso spirito, e cioè allo Spirito Santo. È lo Spirito Santo che ci indica l’applicazione concreta del comandamento evangelico.
– Consigliarsi quando le conclusioni non sono chiare.

1 – L’AMORE COME SERVIZIO UMILE(Gv 13,1-17)

– L’amore di per sé non conosce superiorità di rango o di personalità: vede soltanto le necessità del prossimo.
– v. 13-14: l’umiltà non è egualitarismo, ma nel rispetto e nel riconoscimento delle differenze, priorità data alla manifestazione concreta dell’amore.
– Questo passo è per noi invito a ricercare quali sono le necessità concrete del prossimo.

2 – L’AMORE PREFERENZIALE DI GESÙ

     Attraverso i racconti del Vangelo cerchiamo di cogliere alcuni aspetti concreti dell’amore di Gesù verso gli altri.

– Questo amore di carità non sopprime gli affetti naturali. Egli ha conosciuto la simpatia e l’amicizia.
     Del giovane ricco si dice: ”Gesù, fissatolo lo amò e gli disse: ‘Una cosa sola ti manca, va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri; poi vieni e seguimi”(Mc 10,21).
     L’amore di Gesù non tace mai le esigenze spirituali: la simpatia non deve essere debolezza, ma mirare sempre al vero bene dell’altro.
     Marta, Maria, Lazzaro erano amici di Gesù: “Gesù voleva molto bene a loro” (Gv 11,5). ”Il tuo amico è malato”(Gv 11,3).
    
     Soprattutto abbiamo l’esempio di Giovanni stesso, ”il discepolo che Gesù amava”(Gv 13,23). Questa amicizia significava una certa affinità spirituale, una corrispondenza profonda nei pensieri e negli affetti. Una vera amicizia deve far crescere nell’amore di Dio e nel suo servizio.

-Gesù manifesta le sue preferenze per alcune categorie di persone:
     * i bambini (Lc 18,15-17). La loro fiducia negli adulti è il modello di ogni fiducia in Dio. Per il bambino, l’adulto è colui che sa molto di più. Anche noi confidiamo in Dio che conosce tutta la nostra vita.
     * i poveri e i malati (Lc 7,18-23). Povertà e malattia sono segni lasciati dal peccato nel mondo. Le guarigioni sono quindi segni della presenza del Regno di Dio.
     * i peccatori. Per loro, la misericordia di Gesù è senza limiti e la sua delicatezza traspare nel suo atteggiamento (Gv 8,1-11). Gesù non manifesta nessuna connivenza col peccato. Dice infatti alla donna di non peccare più. Egli ricerca solamente la salute del peccatore, e cioè la salvezza della persona mediante la salute morale, perché ogni peccato è segno di disordine e di morte.


Passi Scritturistici

Gv 13,1-17
1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 2Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». 8Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi». 
12Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? 13Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. 15Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.  16In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 17Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.

Lc 18,15-17
15Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. 16Allora Gesù li fece venire avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 17In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».

Lc 7,18-23
18Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi 19e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». 20Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». 21In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. 22Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. 23E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!».

Gv 8,1-11
1Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. 
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessun