LUMEN CHRISTI B 36

Anche se la responsabilità apostolica è stata conferita in primo luogo agli apostoli (e anche a san Paolo, come lo ha sempre inteso la Chiesa), è chiaro che essa è stata affidata poi ad altri uomini che costituiscono la gerarchia della Chiesa. In questo brano si parla in particolare di Tito, e in 1Cor 1,18-19 di Silvano e Timoteo.

1- VESCOVI E PRESBITERI

Se, come vediamo nelle lettere di Paolo, è chiaro che egli si è scelto dei collaboratori, non si sa con certezza quale fosse la differenza fra vescovi (episkopoi) e presbiteri. Mentre ad Antiochia il vescovo era il capo della comunità e centro dell’unità al quale dovevano riferirsi presbiteri e diaconi, l’organizzazione delle comunità paoline non sembra così rigida.

2Tim 1,6-9: la scelta del collaboratore corrisponde ad una vocazione divina, ed è suggellata con l’imposizione delle mani. Con questa imposizione delle mani viene data la grazia di fortezza e di insegnamento.

1Tm 5,17-22: a sua volta Timoteo deve scegliere collaboratori ai quali deve imporre le mani.

La prima funzione dei presbiteri e dei vescovi è la predicazione della parola di Dio. Essi però possiedono anche un potere di disciplina generale: i vescovi sui presbiteri e questi sul popolo di Dio loro affidato.
L’obbedienza(2Cor 7,15-16) va contemperata con l’affetto. L’autorità nella Chiesa è servizio di carità, con grande pazienza.

2- PENTIMENTO E NOVITÀ DI VITA

2Cor 7,8-13: L’occasione dell’invio di questa lettera è stata la reazione dei Corinti ad una precedente lettera. Ma Paolo insiste adesso sul bene che è risultato della severità precedente.

La tristezza secondo Dio, infatti, deve produrre dei frutti positivi perché Dio vuole sempre il nostro bene.
Qual è il nostro atteggiamento di fronte agli aspetti negativi della nostra vita e, in particolare del nostro passato ?
– riconoscere questi aspetti negativi; non scaricarne la responsabilità sugli altri.
– dare un nuovo valore al passato. È questo il vero pentimento.

Non è il rimorso, il quale si attacca al passato e, in qualche modo trova piacere a tornare sempre sugli aspetti negativi.
Anche se è vero che non si può cancellare il passato, si può però conferirgli un valore nuovo:
entrare nell’umiltà, la quale però deve sempre sorretta dalla fiducia in Dio;
pensare che le nostre esperienze negative ci permettono di capire meglio gli altri e di aiutarli in circostanze simili;
dobbiamo imparare a vivere davanti a Dio, e non agli altri

Fil 3,12-16: è la legge fondamentale della vita spirituale: tendere sempre in avanti, dove si trova Cristo.


Passi Scritturistici

2Tm 1,6-9

6 Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per limposizione delle mie mani. 7 Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. 8 Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. 9 Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dalleternità […]

1Tm 5,17-22

17 I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell`insegnamento. 18 Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia e: Il lavoratore ha diritto al suo salario. 19 Non accettare accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni. 20 Quelli poi che risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore. 21 Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo.

2Cor 7,8-13

8 Se anche vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne dispiace. E se me ne è dispiaciuto – vedo infatti che quella lettera, anche se per breve tempo soltanto, vi ha rattristati – 9 ora ne godo; non per la vostra tristezza, ma perché questa tristezza vi ha portato a pentirvi. Infatti vi siete rattristati secondo Dio e così non avete ricevuto alcun danno da parte nostra; 10 perché la tristezza secondo Dio produce un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la morte. 11 Ecco, infatti, quanta sollecitudine ha prodotto in voi proprio questo rattristarvi secondo Dio; anzi quante scuse, quanta indignazione, quale timore, quale desiderio, quale affetto, quale punizione! Vi siete dimostrati innocenti sotto ogni riguardo in questa faccenda. 12 Così se anche vi ho scritto, non fu tanto a motivo delloffensore o a motivo delloffeso, ma perché apparisse chiara la vostra sollecitudine per noi davanti a Dio. 13 Ecco quello che ci ha consolati. A questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più grande per la letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato rinfrancato da tutti voi.

Fil 3,12-16

12 Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch`io sono stato conquistato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, 14 corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. 15 Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.