Iniziazione alla preghiera (B) 7

La vita nostra quotidiana suppone l’unione con Cristo da cui riceviamo la vita divina. In questo capitolo, san Giovanni ci indica come viviamo uniti a Cristo: con la fede e con la comunione eucaristica.

1 – IL CONTESTO (Gv 6,4-20)
 
     La moltiplicazione dei pani mentre era vicina la Pasqua (v. 4): il pane eucaristico va messo in rapporto con il mistero del sacrificio pasquale.

v. 15: i giudei vedono soltanto la vita terrena e il potere di Gesù di saziare la gente. Gesù rifiuta e si ritrova solo: rimane solo perché gli uomini sono incapaci di riconoscere il suo mistero e la sua missione.

vv. 16-20: Gesù cammina sul mare e ciò è segno di potenza divina. il mare è infatti simbolo delle potenze elementari che soggiacciono al potere divino.
     Tutto il contesto quindi è molto solenne.

2 – “IO SONO IL PANE DI VITA”(v. 35) (Gv 6,32-39)

     In questa prima parte, che è forse separata dalla seconda sulla carne di Gesù”(v. 40), Gesù si presenta come il pane di vita in quanto è oggetto della fede.

Sir 24,19-22: la saggezza si presentava come cibo spirituale.
    
     Gesù insiste molto sul fatto che è Dio che dà la vita. Sempre la tentazione di considerare solo il pane e la vita della terra (Lc 4,1-4). Gesù invece considera la vera vita che è vita eterna.
     ”Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”(v. 44).
In effetti che avrà vissuto unito a Dio nella fede e nell’amore non sarà mai separato da lui e vivrà della stessa vita eterna.

La fede: ”Che cosa dobbiamo fare?” (v. 28) I giudei vogliono sempre che sia determinato qualcosa di preciso.
     Gesù risponde: ”Che crediate”! La fede in Cristo non determina azioni precise, ma suppone la disponibilità a compiere la volontà di Dio. La fede è operosa perché richiede di compiere la legge evangelica, ma non è racchiusa in una legge: è rapporto personale con Gesù.

3 – “CHI MANGIA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO SANGUE” (v. 54) (Gv 6,48-57)

     Qui Gesù soggiunge una nuova precisazione sulla quale i giudei non potevano sbagliare: mangiare la carne di Cristo si rifaceva all’usanza di mangiare la carne del sacrificio e in modo più preciso, in questo contesto di Pasqua, quella dell’agnello pasquale.

Sap 16,20-22: già sotto l’Antica Alleanza, la manna era parsa     come un cibo speciale, celeste, ossia Angelico.
    
     I giudei hanno capito che Gesù si proponeva come il vero pane, e cioè quello che dà la vera vita, ma non accolgono la sua parola perché non hanno fede in lui. Allora, la parola di Gesù sembra scandalosa.
     Gli apostoli invece non capiscono, ma la loro fede in Gesù li spinge ad aspettare ulteriori spiegazioni.

     L’Eucaristia: – è segno sacramentale della presenza del                Cristo
                   – e ne è già la realtà.

     Gesù è presente in virtù della parola sacerdotale e noi riceviamo il sacramento nella fede.
     L’Eucaristia è portatrice di vita e la comunione è l’atto più semplice e più profondo della nostra unione a Cristo.


Passi Scritturistici

Gv 6,4-29
4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 5Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». 6Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 7Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». 8Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». 10Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. 11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 13Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
14Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». 15Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.
16Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare 17e, saliti in una barca, si avviarono verso l’altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. 18Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 19Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. 20Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». 21Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
22Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, notò che c’era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. 23Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. 24Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. 25Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
26Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. 27Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». 28Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». 29Gesù rispose: «Questa è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».

Gv 6,32-40
32Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; 33il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 34Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». 35Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. 36Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. 37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Sir 24,19-22
19Poiché il ricordo di me è più dolce del miele,
il possedermi è più dolce del favo di miele.
20Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me, avranno ancora sete.
21Chi mi obbedisce non si vergognerà,
chi compie le mie opere non peccherà».
22Tutto questo è il libro dell’alleanza del Dio altissimo,
la legge che ci ha imposto Mosè,
l’eredità delle assemblee di Giacobbe.

Lc 4,1-4
1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto 2dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo». 

Gv 6,48-57
48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
52Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.

Sap 16,20-22
20Invece sfamasti il tuo popolo con un cibo degli angeli,
dal cielo offristi loro un pane gia pronto senza fatica,
capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto.
21Questo tuo alimento manifestava
la tua dolcezza verso i tuoi figli;
esso si adattava al gusto di chi l’inghiottiva
e si trasformava in ciò che ognuno desiderava.
22Neve e ghiaccio resistevano al fuoco senza sciogliersi,
perché riconoscessero che i frutti dei nemici
il fuoco distruggeva ardendo tra la grandine
e folgoreggiando tra le piogge.