LUMEN CHRISTI B5

Come abbiamo meditato l’ultima volta, siamo chiamati a conformare la nostra vita a quella di Cristo, seguendo la via del Vangelo. Ma come conoscere il nostro modo attuale di vivere secondo il Vangelo, ossia come riconoscere le ispirazioni dello Spirito Santo, il quale ci porta alla conoscenza autentica di Cristo per noi?

1- Meditare il Vangelo

Attraverso la meditazione del Vangelo, lo Spirito Santo ci fa conoscere la parola attuale di Cristo per noi. Egli infatti è presente nella Sacra Scrittura.

2 Tim 3,14-16: lo Spirito Santo è garante della Sacra Scrittura in quanto ha guidato l’esperienza degli uomini spirituali, li ha aiutati ad esprimere tale esperienza ed è garante della trasmissione della loro parola nella Chiesa.

Inoltre lo Spirito è presente in colui che medita il Vangelo per mezzo della sua grazia abituale e agisce nell’anima mediante mozioni particolari che danno luce e forza e consentono di adattare la parola di Dio alla nostra situazione personale. E’ quindi lo Spirito Santo a operare la congiunzione fra la parola meditata e la vita concreta.

Lc 11,33-36: Gesù insiste sulla necessità della luce interiore per poter agire rettamente. Per noi è la luce della fede grazie alla quale consideriamo ogni cosa attraverso l’insegnamento e l’esempio di Cristo. Tale luce si manifesta anche agli altri che percepiscono in noi la presenza della fede viva, e attraverso il nostro atteggiamento i valori evangelici.

La preghiera è anche per noi il mezzo per riconoscere la nostra di­pendenza radicale da Dio e la nostra umiltà

Lc 18,9-14: mai dobbiamo disprezzare gli altri né giudicare il loro cuore.

“Rivestitevi di sincera umiltà perché Dio resiste agli orgogliosi ma agli umili fa grazia” (1 Pt 5,5).

2- La comunicazione spirituale

Bisogna avere una grande purità spirituale per discernere da soli la volontà del Signore. In molti casi invece gioverà molto poter comunicare spiritualmente con gli altri, nella benevolenza e la fiducia.
Il fatto di comunicare i propri pensieri spirituali li rende più chiari e ci impegna di più. La comunicazione può essere fatta in un gruppo spirituale, oppure a una guida spirituale.

Lc 6,39-45: se vogliamo aiutare gli altri dobbiamo ricercare la luce spirituale sinceramente e costantemente.

Ogni consigliere deve aver pazienza e lasciar maturare i frutti, rispettando sommamente la libertà altrui e quella di Dio, perché lo Spirito soffia dove vuole.
“Affinché possiate distinguere qual è la volontà di Dio, quale il vero bene, che gli piace e ciò che è perfetto” (Rm 12,2); ciò che corrisponde fedelmente alla volontà dello Spirito Santo.


Passi Scritturistici

2 Tm 3,14-16

14Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l’hai appreso 15e che fin dall’infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù. 16Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

Lc 11,33-36

33Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce. 34La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. 35Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. 36Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore».

Lc 18,9-14

9Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. 14Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».

Lc 6,39-45

39Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca? 40Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. 41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? 42Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
43Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.