LUMEN CHRISTI B4

La grazia, che ci comunica la vita stessa del Cristo risorto, produce in noi gli stessi effetti che ha prodotto in Cristo. Come? Mediante la presenza dello Spirito il quale è lo Spirito di Cristo.
Come insegna la Lettera ai Romani (1-8), la giustificazione mediante la fede in Cristo non toglie totalmente la presenza attiva della potenza del peccato in noi; è sempre necessaria una lotta contro tutto quanto è negativo in noi e nel mondo. Tuttavia abbiamo ricevuto il dono dello Spirito sia per lottare contro il peccato sia per essere introdotti alla vita nuova in Cristo.

1- Il battesimo purifica

E’ questo l’insegnamento dell’Antico Testamento qual è ricordato nel Nuovo

Mt 3,11-17: il battesimo di penitenza predicato da Giovanni il Battista raccoglie l’eredità dell’Antica Alleanza durante la quale si era forgiata la coscienza del peccato e scaturito il desiderio della vera liberazione.

Gesù si sottomette al battesimo di Giovanni non perché ne avesse bisogno ma per sigillare la missione del Precursore e dare compimento a tutta la lunga attesa dell’Antica Alleanza. Egli invece riceve la sua autorità dal Padre stesso e dallo Spirito.

1 Cor 10,1-13: san Paolo introduce chiaramente la nozione dell’Antico Testamento quale tipo del nuovo. Il paragone insiste sulla necessità della nostra vigilanza e del nostro impegno a vivere secondo lo Spirito.

Il dono dello Spirito è definitivo; esso fa di noi dei figli di Dio ma tale realtà non è ancora pienamente manifestata: il dono è già dato ma non ancora manifestato; ed è appunto la presenza del peccato uno dei maggiori ostacoli alla sua manifestazione.

La contraddizione vissuta fa parte della nostra vita cristiana: siamo già figli della luce e apparteniamo ancora al mondo delle tenebre Rm 8,1-11: l’opposizione fra carne e spirito non è quella che avvertiamo fra materia e realtà spirituale, ma fra la debolezza morale che nasce dal peccato e la forza data dallo Spirito Santo.

2- La personalizzazione della vita spirituale

L’unione a Cristo operata nel battesimo non è unione statica ma deve giungere ad una unione sempre più personale. Questa crescita è opera dello Spirito Santo.

Gv 14,15-26: la nostra vita cristiana è basata sull’interiorità reciproca fra Dio e noi: in Dio c’è interiorità perfetta delle Persone divine, e noi entriamo in questa vita divina la quale cresce sempre a seconda della nostra cooperazione.

Gal 4,1-7: questo Spirito è lo Spirito del Padre e del Figlio la cui missione è di configurarci a Cristo.

Primo compito della presenza dello Spirito in noi è quello di condurci alla vera conoscenza del Figlio la quale implica una tensione verso la pienezza della vita evangelica.

Ef 3,14-19: l’uomo interiore si forma per mezzo della preghiera e della docilità alle ispirazioni dello Spirito Santo.


Passi Scritturistici

Mt 3,11-17

11Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. 12Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».
13In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».

1 Cor 10,1-13

1Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, 2tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, 3tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 4tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo.5Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto.
6Ora ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. 7Non diventate idolàtri come alcuni di loro, secondo quanto sta scritto: Il popolo sedette a mangiare e a bere e poi si alzò per divertirsi. 8Non abbandoniamoci alla fornicazione, come vi si abbandonarono alcuni di essi e ne caddero in un solo giorno ventitremila. 9Non mettiamo alla prova il Signore, come fecero alcuni di essi, e caddero vittime dei serpenti. 10Non mormorate, come mormorarono alcuni di essi, e caddero vittime dello sterminatore. 11Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. 12Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. 13Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla.

Rm 8,1-11

1Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. 2Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte.3Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, 4perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito.
5Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. 6Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. 7Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero.8Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio.

Gv 14,15-26

5Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
22Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». 23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Gal 4,1-7

1Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto; 2ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre. 3Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. 4Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, 5per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. 6E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! 7Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

Ef 3,14-19

14Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, 15dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, 16perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore. 17Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, 18siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, 19e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.