Il tempo dell’Avvento è quello dell’attesa del Cristo. Meditiamo oggi l’attesa di Maria attraverso il racconto di Lc 1,26-28; ci soffermeremo innanzitutto sulla fede della Madonna, perché tutto il mistero della Maternità divina si svolge nella fede.

1 – IL PROLUNGAMENTO DELL’ATTESA DI ISRAELE

Tutta la storia di Israele è attesa della salvezza del Popolo da parte di Dio. Salvezza visibile da tutti i pericoli che incombevano su un piccolo popolo; “a mano forte e a braccio esteso”.
Nell’Antico Testamento però si avvertono già altri modi dell’intervento di Dio. Il Dio vivente rende feconde le donne sterili, fino a giungere alla profezia di Isaia 7,10-14.
Forse la profezia non era così chiara come lo è per noi; ma essa significa anzitutto l’intervento del Signore della vita. Non bisogna pensare quindi che la Madonna avesse capito il significato della profezia con precisione ma certamente aveva riflettuto sul “Nulla è impossibile a Dio”.
Dicendo: “Non conosco uomo”, essa fa presente il suo stato attuale e, quindi, che a quel momento non era possibile una concezione naturale.
Il significato profondo dell’avvenimento è quindi chiaro: si tratta di un nuovo intervento di Dio che infonde la vita ne1 mondo in un modo del tutto particolare: per opera dello Spirito Santo Dio diventa l’Emmanuele, Dio-con-noi.
È un rovesciamento completo dell’azione salvifica basata sull’intervento visibile e potente di Dio.

2 – LA FEDE

Fede e verginità sono concetti associati: perché la verginità suppone l’azione invisibile di Dio che solo la fede può’ afferrare.
Ebrei 11,l; 11,ll-l2; 11,17-19
In un primo momento, la fede implica una rinuncia alle evidenze della ragione naturale per poi fissare lo sguardo sull’onnipotenza e sulla bene volenza di Dio
Tale fu la fede della Madonna: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.
La nostra fede deve imitare quella della Madonna:
– anche noi crediamo all’intervento di Dio che ci salva per mezzo dell’Incarnazione del Verbo;
– essendo l’atto di fede un ‘adesione alla realtà invisibile, esso è sempre aiutato dal distacco concreto delle ·realtà sensibili e carnali;
– la fede ci fa penetrare nell’adempimento del Disegno salvifico di Dio per gli uomini;
– se non illumina tutti gli aspetti particolari del Mistero della salvezza, la fede ci fa penetrare nelle profondità del Mistero di Dio. Ciò che è richiesto è l’abbandono alla volontà di Dio man mano che si fa conoscere.


Passi Scritturistici

Lc 1,26-28
26Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».

Is 7,10-14
10Il Signore parlò ancora ad Acaz: 11«Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». 12Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». 13Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? 14Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

Eb 11,l; 11,ll-l2; 11,17-19
1La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. […]

11Per fede anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. 12Per questo da un uomo solo, e inoltre gia segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare. […]

17Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, 18del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome. 19Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo.