Iniziazione alla preghiera 2

L’impegno alla vita evangelica richiede certe condizioni da parte nostra: sincerità, coraggio, coerenza. Seguendo il Vangelo di Luca, meditiamo su alcuni nostri atteggiamenti necessari.

1 – IL DISTACCO DALLE RICCHEZZE (Lc 18,18-30)

Il racconto evangelico va meditato con molta attenzione.

– Il giovane ricco ha molte qualità morali: egli osserva comandamenti fin dall’infanzia.
– ”Perché mi chiami buono?” Qual è il significato del rimprovero di Gesù?
     Il giovane ricco ha considerato Gesù solo come maestro di morale, non nella sua dimensione religiosa. Anche oggi molti considerano il Vangelo un codice etico (e si insiste di preferenza sull’etica sociale). Gesù vuole invece il riconoscimento del rapporto con il Padre, l’unico sommo Bene.
– La richiesta di Gesù: staccarsi dalle ricchezze. Se il nostro cuore è attaccato ai beni materiali, non può essere sensibile alle cose spirituali.
     Ma, come avverte il v. 27, non è il possesso come tale a essere ostacolo, bensì l’attaccamento.
– ”Seguire Gesù”: imitare la sua vita, ascoltare il suo insegnamento, unirsi con lui. Dobbiamo sempre cercare in che modo ciascuno di noi deve seguire Gesù.

2 – IL CORAGGIO DELLA FEDE (Lc 9,23-27)
    
     Due sono i modi di essere attaccati nella fede: o con la persecuzione diretta – la quale esiste ancora – o come una persecuzione serpeggiante che attacca la nostra mentalità.
     Di fronte all’ostilità, o peggio ancora, all’indifferenza dell’ambiente nei riguardi della vita religiosa, qual è il nostro atteggiamento? Abbiamo il coraggio della fedeltà?
     Su quali punti siamo più sensibili? La fede non serve a nulla? Lede la nostra libertà? E così via.

3 – L’UMILTÀ (Mt 18,1-5; Lc 18,15-17)
    
     Il fanciullo confida negli adulti, perché non è capace di riconoscere la complessità della vita. Essere come un fanciullo significa quindi lasciare che Dio guidi la nostra vita.
     La semplicità del fanciullo è motivo di forza, perché chi è convinto e fedele agisce secondo la propria convinzione. La fiducia in Dio genera coraggio e costanza nelle difficoltà della vita.
     Non c’è nessuna contraddizione fra coraggio e umiltà. Anzi, l’umiltà dà il coraggio di chi poggia sulla forza di Dio.

4 – IL DESIDERIO DI DIO (Gv 4,11-34)

     Senza un profondo desiderio di Dio e la stima della vita evangelica, non è possibile vivere gli atteggiamenti di distacco, di coraggio, di umiltà. Come, infatti, abbandonare i beni e le certezze naturali, se non ci si converte a Dio?
     L’acqua viva: l’uomo è fatto per Dio e per la vita eterna. Dobbiamo essere convinti e fare l’esperienza profonda della realtà del Regno di Dio e della felicità profonda, fatta di pace e di gioia che ci viene dalla vita di unione con Dio in Cristo.
     Qual è il nostro desiderio di Dio e della vita evangelica?


Passi Scritturistici

Lc 18,18-30
18Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?». 19Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. 20Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». 21Costui disse: «Tutto questo l’ho osservato fin dalla mia giovinezza». 22Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi». 23Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.
24Quando Gesù lo vide, disse: «Quant’è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. 25E’ più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!». 26Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà essere salvato?». 27Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».
28Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito». 29Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, 30che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».

Lc 9,23-27
23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
24Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. 25Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
26Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
27In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio».

Mt 18,1-5
1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». 2Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
5E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.

Lc 18,15-17
15Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. 16Allora Gesù li fece venire avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 17In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».

Gv 4,11-34
1Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». 13Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». 17Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene ‘non ho marito’; 18infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». 26Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».
27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?». 28La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: 29«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?». 30Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
31Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 32Ma egli rispose: «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 33E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?». 34Gesù disse loro: «Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.