Iniziazione alla preghiera 6

Dopo aver rimosso gli ostacoli principali alla giusta decisione vitale (paura e spontaneismo), vediamo gli aspetti positivi.

3 – L’UNICO MOVENTE: L’AMORE

     Abbiamo già analizzato il concetto dell’amore:

– l’amore possessivo, che non si manifesta necessariamente nell’amore sessuale, ma è sempre sfruttamento dell’altro per il proprio piacere o interesse. È un movente frequente e profondo. È però ingannatore, perché troppo immediato e difficilmente resiste al logorio del tempo;
– l’amicizia, che significa la prevalenza del rapporto interpersonale nella benevolenza e nell’uguaglianza. Deve informare l’amore egocentrico e man mano sostituirsi a esso.
     L’amicizia però può rimanere a livello solo umano e non badare sufficientemente all’esigenza di progresso spirituale
– la carità vera (1 Cor 13).

     La carità quale movente: in che modo la carità deve entrare nella nostra decisione?

– Allargando il nostro cuore: dobbiamo sempre superare il nostro egocentrismo, anche quando si presenta come ”egoismo di due”.
     L’egocentrismo è sempre ripiegamento su se stessi.
– È tutta protesa verso l’altro. Dobbiamo tener conto delle necessità del mondo che ci circonda, oppure della Chiesa.
– Questa carità deriva dall’amore di Dio. La nostra scelta deve quindi essere risposta all’amore di Dio (1 Gv 4,7-16).
Questo testo è fondamentale per tutta la nostra vita cristiana. La legge dell’amore richiede di conseguenza:
– di approfondire sempre il mistero dell’amore di Dio: contemplare il mistero cristiano come mistero dell’amore che si diffonde su tutte le creature per chiamarle a partecipare maggiormente al suo amore;
– attraverso la preghiera personale, di far penetrare l’amore di Dio nel nostro cuore in modo che si inserisca in tutta la nostra esistenza.

4 – FIDUCIA E UMILTÀ

     Dobbiamo capire che la nostra vita non può evitare i vari influssi che si esercitano per mezzo degli altri e dell’ambiente. La nostra autonomia non può essere  illusoria autarchia, ma pur riconoscendo gli influssi esterni, occorre far prevalere sempre il movente dell’amore spirituale e universale.

– Ciò implica fiducia nell’azione di Dio, che attraverso tutti gli avvenimenti ci permette sempre di attuare la sua volontà di amore.
     Fiducia anche nell’aiuto costante del Signore, mediante la preghiera(Lc 11,9-13)

– L’umiltà è fondamentale per trovare la volontà di Dio.
     Umiltà non significa remissività con la rinuncia alla lotta, ma anzitutto il convincimento profondo di dipendere totalmente da Dio: per il dono della vita, per la luce necessaria alla vita giusta, per il coraggio indispensabile a ciascuno.
     Lungi dal restringere le dimensioni della vita e dell’azione, l’umiltà le porta a misura divina.


Passi Scritturistici

1 Cor 13
1Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

2E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
4La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, 5non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. 7Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. 9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. 12Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.
13Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

1 Gv 4,7-16
7Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. 8Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 10In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
11Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 12Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. 13Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. 14E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. 15Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. 16Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.

Lc 11,9-13
9Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? 12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!.