LUMEN CHRISTI A 87

Abbiamo già meditato l’impegno evangelico a partire dal senso di Dio Padre, Amore benevolo e Provvidenza; adesso domandiamoci quali sono le condizioni di una risposta giusta.

1 – FIDUCIA, NON PAURA
Varie sono le forme della nostre paure: paura fisica della morte e della malattia, paura psicologica di un possibile fallimento, o dell’opinione altrui, paura più spirituale di impegnarsi seriamente sulla verità della fede ed il messaggio della parola di Dio.

Come combattere tale paura?

  • Il coraggio della fede
    Lc 9,23-27: Due sono i modi di essere aggrediti nella fede: o con la persecuzione diretta, o con una persecuzione serpeggiante che assale le nostre sicurezze malferme. L’invito del Signore è sempre quello del coraggio della fedeltà e dell’amore che si attacca alla persona e al messaggio di Cristo. Considerare la via della Croce come quella che porta alla vera vita:
    Mt 7, 13-21: lo sforzo di disciplina interiore e di accettazione coraggiosa delle avversità porta alla saldezza interiore.
    Saper riconoscere i veri frutti della vita: lottare contro uno spirito di morte e di negatività così diffuso nella nostra società.
  • Rifiutare l’immediatezza
    Accettare la necessità dell’approfondimento, della pazienza e della perseveranza.
    Mt 13,16-23: varie sono le circostanze che ci impediscono di approfondire la nostra vita cristiana; dobbiamo però vivere nella fede alla parola di Dio la quale porterà frutto a suo tempo.

2 – DESIDERIO E UMILTÀ

Gv 4,10-15: il desiderio di Dio e delle ricchezze spirituali va approfondito attraverso un impegno di preghiera e di rinuncia ai beni superficiali.
La grande differenza fra beni spirituali e beni naturali sta nel fatto che il desiderio dei secondi cresce con la loro assenza mentre quello dei primi cresce man mano che uno ne ha fatto l’esperienza.

Non basta quindi affidarsi alla sola spontaneità: tale spontaneità può avere la sua radice nella superficialità dei desideri naturali; bisogna impegnarsi sul serio nella vita spirituale e nella ricerca della gioia evangelica. E poiché i beni spirituali dipendono dal dono di Dio, bisogna ricercarli con umiltà e fiducia.

Mt 18, 1-5: diventare come fanciulli significa lasciare che Dio guidi la nostra vita.
La semplicità del bambino è motivo di forza perché chi si appoggia sulla parola e la grazia di Dio si riveste della forza divina e la sua azione è sorretta dal coraggio dalla fiducia totale in Dio.

Umiltà e coraggio vanno di pari passo: chi vive secondo Dio non teme le difficoltà né le contraddizioni.


Passi Scritturistici

Lc 9,23-27

23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
24Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. 25Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
26Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
27In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio».

Mt 7, 13-21

13Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
15Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?17Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.
21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

Mt 13,16-23

16Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. 17In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!
18Voi dunque intendete la parabola del seminatore: 19tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, 21ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. 22Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. 23Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».

Gv 4,10-15

10Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: ‘Dammi da bere!’, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?».13Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».

Mt 18, 1-5

1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». 2Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
5E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.