LUMEN CHRISTI B 34

Per intendere bene il pensiero di san Paolo sul ministero apostolico, bisogna tenere presente la situazione delicata della comunità di Corinto nei confronti dell’Apostolo: c’erano divisioni, contestazioni della personalità stessa di Paolo.

1- SERVIZIO DI CRISTO

2Cor 5,11-15: è molto probabile che san Paolo risponde a un’obiezione mossagli dai suoi contestatori, e cioè che egli non è costante nel suo modo di trattare con i corinti: ora severo, ora mite.

La risposta fondamentale è che l’unica regola dell’apostolo è il servizio di Cristo: non solo l’apostolo agisce in virtù della fede, ma è anche mosso dall’amore di Cristo per tutti, al quale egli deve corrispondere. Tale legge è di difficile applicazione perché espone ai rimproveri di severità eccessiva o di accondiscendenza colpevole. Non si può enunciare una regola universale e costante, ma appellarsi ad un discernimento il cui principio è l’amore di Cristo.

Gal 1,11-17: fondamento dell’autorità e dello zelo di Paolo è la sua chiamata alla vita apostolica. Essa spiega la veemenza abituale della sua predicazione; soltanto la carità profonda verso i suoi fedeli lo può portare alla mansuetudine e alla comprensione.

1Cor 9,19-23: San Paolo dà un esempio della sua volontà di farsi tutto a tutti. Non perché egli avesse qualche interesse personale, ma soltanto per l’amore di Cristo e per essere fedele alla sua missione evangelizzatrice.

2Cor 5,16-17: questi versetti sono probabilmente una risposta a coloro che obiettavano a Paolo di non aver conosciuto contrariamente a loro, Cristo nella carne. Per Paolo invece conta soltanto il contatto con Cristo risorto mediante la fede. Coloro che hanno visto Gesù senza credere non ne traggono alcun vantaggio. Ciò che conta è la nuova creatura: la novità continua dell’azione di Dio.

2 – LA RICONCILIAZIONE

2Cor 5,18-21: la persona stessa di Cristo va riferita anch’essa alla persona del Padre. Il Padre è la sorgente di tutto e in particolare del Disegno di salvezza.

L’iniziativa della salvezza appartiene al Padre che dispone tutto secondo il suo volere. Tale convincimento di Paolo scaturisce sia dalla sua tradizione ebraica (che contempla sempre la causa suprema)che dalla propria esperienza
L’ordine della vita apostolica è quindi il seguente: il Padre – Cristo – la Chiesa apostolica.
Dicendo riconciliazione san Paolo insiste sull’aspetto interpersonale della Redenzione, la quale è restauro e rinnovo dell’alleanza fra Dio e l’uomo.
Anche la nozione di ambasciatore mette l’accento sul rapporto personale dell’apostolo a Cristo e la sua totale dipendenza nei confronti del Padre e del Cristo.
“Dio lo trattò da peccato”: meglio probabilmente: “da sacrificio per il peccato”. È la stessa parola ebraica.


Passi Scritturistici

2Cor 5,11-15

11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. 12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore. 13 Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi. 14 Poiché l`amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. 15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.

Gal 1,11-17

11 Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sulluomo; 12 infatti io non lho ricevuto né lho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. 13 Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi, 14 superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito comero nel sostenere le tradizioni dei padri. 15 Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque 16 di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo, 17 senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.

1Cor 9,19-23

19 Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: 20 mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. 21 Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. 22 Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. 23 Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.

2Cor 5,16-17

16 Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. 17 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.

2Cor 5,18-21

18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19 E` stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.