Iniziazione alla preghiera 5

Il problema di fondo per la nostra personalità è arrivare alla decisione autonoma. Chiamandola autonomia spirituale, insistiamo sul fatto che vogliamo decisioni personali che corrispondono alla volontà di Dio. Ciò suppone la conformità allo spirito evangelico e la preghiera personale che ci metta in condizioni il discernere, di accettare e di compiere la volontà di Dio
     Bisogna rimuovere due ostacoli per poi seguire la via dell’amore.

1 – NO ALL’IMMEDIATEZZA

     Oggi molti confondono la spontaneità con l’autonomia. È vero che è un primo segno positivo, quello che dà la prima spinta al movimento di decisione.
     Ma questa spontaneità può avere la sua radice nella superficialità della sensibilità E questo si verifica
     – nell’amore umano: la prima simpatia non è né sempre né spesso decisiva;
     – oppure nell’inconscio: quindi l’intensità e talvolta la valenza del primo impulso non è ancora determinante.

     Nel capo spirituale, immediatezza può essere superficiale (Mt 13,16-23).

     Portare frutto richiede approfondimento, pazienza e perseveranza.

Né la buona volontà né il giuramento bastano ad assicurare la fedeltà assoluta (Mt 24,30-35).
     È legge costante che valori più elevati sono più difficoltosi, mentre i valori più comuni traggono facilmente l’anima. La prima condizione per arrivare a una decisione spirituale è quindi il sursum corda della preghiera.
 
2 – NO ALLA PAURA

     Siamo tutti soggetti a molte forme di paura: la paura fisica della morte e della malattia, quella psicologica di fronte all’opinione degli altri, quella più spirituale di impegnarsi definitivamente in una scelta. Pensiamo che la nostra autonomia richiede la possibilità di riprendersi.

     Due sono i modi della libertà: la libertà di scelta e quella dell’adesione alla scelta già fatta. Libertà dell’amore e della fiducia.
     Orbene la paura non può determinare la scelta vera. Per vedere chiaro bisogna quindi prima eliminare la paura come movente della decisione.

– Vivere nella fiducia verso la parola di Cristo del Vangelo: sono parole di vita e il Cristo risuscitato dà la grazia a chi sceglie la volontà del Padre (Mt 6,25-34).
     La prudenza necessaria non deve eliminare la fiducia.

– Considerare la via della Croce come quella che porta alla vera vita. Quante volte vediamo che uno rifiuta una piccola sofferenza per poi trovarsi in un’altra ben maggiore!(Mt 7,13-14).
     Esperienza dimostra che fuori della via del Vangelo non si riscontra la felicità duratura. Per un piacere immediato uno non giunge alla gioia profonda. Crede di aver fatto la scelta buona, ma in realtà ha seguito il consiglio di farsi proprio (Mt 7,15-21).


Passi Scritturistici

Mt 13,16-23
16Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. 17In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!
18Voi dunque intendete la parabola del seminatore: 19tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, 21ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. 22Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. 23Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».

Mt 24,30-35
30Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.
32Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 33Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte. 34In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada. 35Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

Mt 6,25-34
25Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? 28E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.

Mt 7,13-14
13Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!

Mt 7,15-21
15Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.
21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.