SteveR Copyright © 2025 - Associazione Amici di Padre Bernard - P.Iva/C.F. 97276740582 - All rights reserved Policy
Seminario “L’immagine nella parola. La parola nell’immagine” 2020
Seminario di studio dedicato a “L’immagine nella parola. La parola nell’immagine”
Pontificio Istituto Orientale – Roma, 13-15 febbraio 2020
Il
percorso
viene
delineato
nel
capitolo
1
di
Maria
Giovanna
Muzj
che
apre
la
prima
parte,
tracciando
l’orizzonte
teorico
all’interno
del
quale
è
stato
pensato
il
seminario
e
si
muovono gli autori del volume.
Segue
il
capitolo
di
Massimo
Pampaloni
sj,
il
quale
richiama
l’attenzione
sul
momento
storico
decisivo
che
ha
portato
all’eclissi
del
simbolo, con drammatiche conseguenze per la teologia.
I
due
capitoli
seguenti
sono
dedicati
alla
psicologia
e
alla
storia
delle
religioni,
ambiti
che
si
occupano
in
modo
particolare
del
ruolo
del
simbolo:
Michele
Grano
interpreta
il
contributo
della
psicologia
attraverso
un
approccio
fondato
sulla
narrazione
e
sulla
prospettiva
letteraria
della
fiaba
(cap.
3);
Natale
Spineto
fornisce
un’attenta
disamina
dei
principali
studiosi
di
storia
delle
religioni,
accompagnata
da un’intensa sintesi del loro contributo alla conoscenza della questione del simbolo (cap. 4).
L’immagine nella Parola, con la maiuscola, ossia nella Sacra Scrittura, è l’argomento de capitolo 5, svolto da Grazia Papola osc.
I
tre
capitoli
conclusivi
vedono
tre
saggi
di
lettura
simbolica
“applicata”:
uno,
di
Paolo
Prosperi
fscb,
al
Vangelo
di
Giovanni
(cap.
6);
un
secondo,
di
Cesare
Giraudo
sj,
al
campo
patristico
attraverso
l’analisi
dell’interazione
dei
sensi
nella
liturgia
mistagogica
dei
Padri
(cap.
7)
e
un
terzo,
di
Sebastian
P.
Brock,
alla
tradizione
siriaca,
nota
per
il
ruolo
di
primo
piano
che
simbolo
e
immagine
svolgono
nella sua teologia (cap. 8).
La
seconda
parte,
“dedicata
alle
immagini
artistiche
che
si
fanno
veicolo
di
senso”,
inizia
con
l’intervento
del
prof.
Ricardo
Ramos
Blassi
presb.,
che
tratteggia
il
quadro
fondamentale
della
parola
nell’immagine
(cap.
9);
prendendo
le
mosse
da
un
suo
famoso
contributo,
Timothy
Verdon
presb.
introduce
poi
il
lettore
alla
comunicazione
simbolica
nell’arte
e
nell’architettura
(cap.
10)
e
Ruberval
Monteiro osb, artista egli stesso, conduce il lettore in un viaggio sulla portata simbolica del colore (cap. 11).
Giovanna
Parravicini,
esperta
di
cultura
russa,
affronta
il
linguaggio
delle
immagini
all’interno
della
tradizione
russa,
presentata
nelle
sue
tendenze
più
recenti
(cap.
12).
Dal
canto
suo,
ricordando
che
l’immagine
non
si
ferma
a
ciò
che
è
oggetto
della
vista,
Elena
Massimi fma illustra come si possa legittimamente parlare di linguaggio simbolico anche per la musica (cap. 13).
Nel
capitolo
finale
Antonio
Scattolini
presb.
presenta
l’esperienza
di
alcuni
percorsi
di
secondo
annuncio
attraverso
l’arte,
come
vengono da anni sperimentati nella diocesi di Verona (cap. 14).
(scheda liberamente tratta dall’Introduzione del volume di Massimo Pampaloni sj).
Questo
volume,
composto
a
più
mani
ma
pensato
nella
medesima
ottica,
illumina
aspetti
diversi
e
ugualmente
significativi
del
ricorso
al
linguaggio
simbolico
nella
trasmissione
del
messaggio
cristiano.
Percorrendone
le
pagine
il
lettore
viene
posto
di
fronte
a
un’evidenza
sempre
più
forte:
quanto
sia
urgente
il
recupero
di
questo
linguaggio
prima
di
tutto
nel
campo
dell’evangelizzazione,
e
di
conseguenza
in
quello
della
vita
liturgica
e
dell’approfondimento
teologico
della
fede,
affinché
la
proposta
della
fede
possa
apparire
qual
è
nella sua essenzialità, proposta di vita: “Scegli dunque la vita” (Dt 30, 19).