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L’impegno alla Vita Evangelica
LUMEN CHRISTI A 80
L’impegno
alla
vita
evangelica
richiede
la
sincerità,
la
quale
non
tiene
conto
soltanto
del
passato
e
del
presente,
ma
si
proietta
verso
il
futuro,
verso
cioè
la
realizzazione
del
disegno di Dio su di noi. Coerenza e sincerità però richiedono inoltre coraggio e amore.
•
la legge della Croce
Lc 9,23-27: tale rinuncia si manifesta in due campi principali.
il
coraggio
nella
fede.
Non
tanto
la
persecuzione
diretta
quanto
le
insidie
del
mondo
che
ci
circonda.
Sotto
mille
forme
i
mass-media
relativizzano
la
vita
di
fede,
“predicando”
la
mediocrità e mettendo in risalto tutto quanto combatte i giudizi che sembrano naturali.
Contro tali insidie è necessario lottare per mezzo di una certezza che sia anche esperienza e trasformazione affettiva: dobbiamo sperimentare la verità della fede.
Gv
6,66-71:
la
fede
è
difficile;
bisogna
“conoscere”
che
Gesù
è
il
Figlio
di
Dio,
non
solo
intellettualmente
ma
vitalmente,
assimilando
la
sua
parola
mediante
la
preghiera
e
la
meditazione.
•
Il distacco delle ricchezze
Lc 18,18-30: notiamo la rettitudine morale del giovane. Questa non basta per entrare nel Regno di Dio.
È
necessario
un
distacco
dalle
proprie
ricchezze:
non
solo
quelle
materiali
o
la
ricerca
dell’approvazione
degli
altri,
ma
anche
da
quanto
riteniamo
parte
integrante
della
nostra
personalità.
Non possiamo seguire veramente Cristo senza un atto di fiducia totale nella sua parola, essendo convinti che egli possiede le parole della vita eterna e anche della felicità vera.
vv.28-30: la realizzazione delle promesse di Gesù non è immediata ma richiede tempo: quello della trasformazione interiore che ci permette di gustare i beni spirituali.
•
Il desiderio di Dio
Come abbiamo notato bisogna trasformare il nostro cuore: distaccarlo dai beni materiali per attaccarlo ai beni spirituali.
Gv 4,5-14: il cuore dell’uomo non è fatto per i beni materiali che svaniscono con le nostre forze fisiche.
I beni sociali ci rendono troppo dipendenti dall’opinione altrui e ci tolgono la libertà interiore.
I beni culturali danno maggiori soddisfazioni ma possono occultare i beni spirituali.
Finalmente dobbiamo domandarci se abbiamo un profondo senso di Dio e della vita eterna.
Gv 4,31-38: All’episodio della samaritana si sovrappone l’arrivo dei discepoli, occasione di un discorso sulla missione.
Il cibo di Gesù è fare la volontà del Padre: la sua vita è determinata dal suo rapporto con Dio.
Cristo ha seminato e lo Spirito ha fatto maturare. Anche ber noi e in noi: dobbiamo seminare e lo Spirito fa crescere.
Passi Scritturistici
Lc 9,23-27
23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
24Chi
vorrà
salvare
la
propria
vita,
la
perderà,
ma
chi
perderà
la
propria
vita
per
me,
la
salverà.
25Che
giova
all’uomo
guadagnare
il
mondo
intero,
se
poi
si
perde
o
rovina
se
stesso?
26Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
27In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio».
Gv 6,66-71
66Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
67Disse
allora
Gesù
ai
Dodici:
«Forse
anche
voi
volete
andarvene?».
68Gli
rispose
Simon
Pietro:
«Signore,
da
chi
andremo?
Tu
hai
parole
di
vita
eterna;
69noi
abbiamo
creduto
e
conosciuto
che
tu
sei
il
Santo
di
Dio».
70Rispose
Gesù:
«Non
ho
forse
scelto
io
voi,
i
Dodici?
Eppure
uno
di
voi
è
un
diavolo!».
Egli
parlava
di
Giuda,
figlio
di
Simone
Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici.
Lc 18,18-30
18Un
notabile
lo
interrogò:
«Maestro
buono,
che
devo
fare
per
ottenere
la
vita
eterna?».19Gesù
gli
rispose:
«Perché
mi
dici
buono?
Nessuno
è
buono,
se
non
uno
solo,
Dio.
20Tu
conosci
i
comandamenti:
Non
commettere
adulterio,
non
uccidere,
non
rubare,
non
testimoniare
il
falso,
onora
tuo
padre
e
tua
madre».
21Costui
disse:
«Tutto
questo
l’ho
osservato
fin
dalla
mia
giovinezza».
22Udito
ciò,
Gesù
gli
disse:
«Una
cosa
ancora
ti
manca:
vendi
tutto
quello
che
hai,
distribuiscilo
ai
poveri
e
avrai
un
tesoro
nei
cieli;
poi
vieni e seguimi». 23Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.
24Quando
Gesù
lo
vide,
disse:
«Quant’è
difficile,
per
coloro
che
possiedono
ricchezze
entrare
nel
regno
di
Dio.
25E’
più
facile
per
un
cammello
passare
per
la
cruna
di
un
ago
che
per
un
ricco
entrare
nel
regno
di
Dio!».
26Quelli
che
ascoltavano
dissero:
«Allora
chi
potrà
essere
salvato?».27Rispose:
«Ciò
che
è
impossibile
agli
uomini,
è
possibile
a
Dio».
28Pietro
allora
disse:
«Noi
abbiamo
lasciato
tutte
le
nostre
cose
e
ti
abbiamo
seguito».
29Ed
egli
rispose:
«In
verità
vi
dico,
non
c’è
nessuno
che
abbia
lasciato
casa
o
moglie
o
fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, 30che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».
Gv 4,5-14
5Giunse
pertanto
ad
una
città
della
Samaria
chiamata
Sicàr,
vicina
al
terreno
che
Giacobbe
aveva
dato
a
Giuseppe
suo
figlio:
6qui
c’era
il
pozzo
di
Giacobbe.
Gesù
dunque,
stanco
del
viaggio,
sedeva
presso
il
pozzo.
Era
verso
mezzogiorno.
7Arrivò
intanto
una
donna
di
Samaria
ad
attingere
acqua.
Le
disse
Gesù:
«Dammi
da
bere».
8I
suoi
discepoli
infatti
erano
andati
in
città
a
far
provvista
di
cibi.
9Ma
la
Samaritana
gli
disse:
«Come
mai
tu,
che
sei
Giudeo,
chiedi
da
bere
a
me,
che
sono
una
donna
samaritana?».
I
Giudei
infatti
non
mantengono
buone
relazioni
con
i
Samaritani.
10Gesù
le
rispose:
«Se
tu
conoscessi
il
dono
di
Dio
e
chi
è
colui
che
ti
dice:
‘Dammi
da
bere!’,
tu
stessa
gliene
avresti
chiesto
ed
egli
ti
avrebbe
dato
acqua
viva».
11Gli
disse
la
donna:
«Signore,
tu
non
hai
un
mezzo
per
attingere
e
il
pozzo
è
profondo;
da
dove
hai
dunque
quest’acqua
viva?
12Sei
tu
forse
più
grande
del
nostro
padre
Giacobbe,
che
ci
diede
questo
pozzo
e
ne
bevve
lui
con
i
suoi
figli
e
il
suo
gregge?».13Rispose
Gesù:
«Chiunque
beve
di
quest’acqua
avrà
di
nuovo
sete;
14ma
chi
beve
dell’acqua
che
io
gli
darò,
non
avrà
mai
più
sete,
anzi,
l’acqua
che
io
gli
darò
diventerà
in
lui
sorgente
di
acqua
che
zampilla
per
la vita eterna».
Gv 4,31-38
31Intanto
i
discepoli
lo
pregavano:
«Rabbì,
mangia».
32Ma
egli
rispose:
«Ho
da
mangiare
un
cibo
che
voi
non
conoscete».
33E
i
discepoli
si
domandavano
l’un
l’altro:
«Qualcuno
forse
gli
ha
portato
da
mangiare?».
34Gesù
disse
loro:
«Mio
cibo
è
fare
la
volontà
di
colui
che
mi
ha
mandato
e
compiere
la
sua
opera.
35Non
dite
voi:
Ci
sono
ancora
quattro
mesi
e
poi
viene
la
mietitura?
Ecco,
io
vi
dico:
Levate
i
vostri
occhi
e
guardate
i
campi
che
già
biondeggiano
per
la
mietitura.
36E
chi
miete
riceve
salario
e
raccoglie
frutto
per
la
vita
eterna,
perché
ne
goda
insieme
chi
semina
e
chi
miete.
37Qui
infatti
si
realizza
il
detto:
uno
semina
e
uno
miete.
38Io
vi
ho
mandati
a
mietere
ciò
che
voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro».